MoleBear

T O R I N O

Siamo spiacenti, la possibilità di registrarsi all'evento è finita.

MOLEBEAR TORINO 21/12/2019 Dalle 19.30 in poi siamo tutti al Bar "ART&LUNCH CAFFÈ" per L'Aperitivo Bear. Dove? in Via Lamarmora 19c Torino. Bears. Cubs. Daddys. Chubbys. Chasers. Admirers. Noi. Voi. Tutti!!! Nuovo punto d'incontro per fare nuove amicizie. Un posto dove possia/mo stare bene TUTTI. Un nuovo spazio dove poter fare conoscenza ed amicizia in tranquillità, divertimento, conoscenza e naturalmente rispetto. Una serata con gli amici in un bel bar dove incontrarsi e conoscersi. Fuori dalle chat, faccia a faccia. Una birra, una chiacchierata e qualche risata mentre si mangiano ottimi stuzzichini. Unisciti a noi! Vieni con i tuoi amici. (Anche tuoi amiche) :) Vi aspettiamo in tanti!!!Ulteriori informazioni


  • Data: 21/12/2019 19:30 - 21/12/2019 23:59
  • Posizione: Via Alfonso Lamarmora, 19, Turín, Italia (Mappa)
  • Ulteriori Informazioni: Art & Lunch Cafe

Torino è una città molto particolare...
    Il sabato a Torino bisogna imparare a gestirli, perché può essere ricca di spunti, ma anche diventare un pericoloso ricettacolo di ansie.
    Poiché conclude la settimana, induce inevitabilmente alle riflessioni, ai bilanci, un po' come il 31 Dicembre.
    Così, può fornirti una ricarica di ottimismo per la settimana che verrà, oppure lasciarti un fastidioso strascico di noia e insoddisfazione.
    Non esiste un modo giusto per trascorrerlo; tutto dipende dal tuo stato d'animo. Se ti senti un tantino triste, guai a restare in casa, davanti alla TV: sei convinto che il tuo fisico necessiti di riposo, e magari è anche vero. Però l'effetto per una mente già provata dal lavoro o dallo studio sarà devastante.
    Eh, no... il sabato non è per niente semplice... Sarà anche perché la aspetti per ben cinque o sei giorni e poi, quando arriva, un po' ti delude sempre...
    Mai è troppo tardi per provare a rimediare, la noia del sabato ha fritto il cervello a tanti e, in queste condizioni, è difficile reagire.
Il pensiero del lunedì incombe ormai sulla mia testa come un'orribile spada di Damocle... Così ho pensato di rompere il ghiaccio e iniziare a fare qualcosa, una serata speciale con persone con caratteristiche similari, stesso gusto, con lo stesso problema del sabato sera.
Ho pensato che la città, merita un ponto d'incontro, quindi questa serata speciale ha come obiettivo principale le chiacchiere libera con drink in mano tra persone con certa affinità. E così siamo iniziate a pensare con due amici a fare qualcosa di speciale.
Orsi. Cubs. Cacciatori. Chubbys. Daddys. Muscles. Ammiratori. Coppie, Single, Amici, Tutti siete Benvenuti.

                                                                                                                                   Ci vediamo a presto!!!
Riguardo a noi image
La Comunità ursina è una cultura basata sull'orientamento sessuale, sia esso omosessuale o bisessuale, subcultura della comunità gay, sviluppatasi in maniera trasversale a tutte le nazioni e a tutte le estrazioni sociali.Nella terminologia gay, per orsi si intendono uomini dalla corporatura robusta, spesso pelosi, oppure semplicemente sovrappeso, in genere dall'aspetto mascolino. A differenza degli Stati Uniti, dove si usano definizioni diverse per bear (orso) e chubby (cicciotto), in Italia ci si riferisce ad entrambi con il termine orso. Per cacciatore invece si intende semplicemente una persona gay attratta dagli orsi. Nonostante si tratti di una comunità molto poco conosciuta, le persone che partecipano in maniera attiva in Italia sono pochi. L'identità bear, tuttavia, è diventata nel tempo sempre più inclusiva e piuttosto che delle determinate caratteristiche fisiche, ormai, una delle costanti è la rielaborazione, o a volte il rifiuto, di elementi e di stereotipi dell'immaginario gay maggioritario.

Nata attorno alla metà degli anni '80 del secolo scorso, la ''bear culture'' si sviluppa nella comunità di lingua inglese statunitense, anglosassone ed australiana. Il successo repentino di tale cultura gay è legato alla contrapposizione della figura dell'orso (in carne, villoso) a quella del gay effeminato (magro, depilato). Le mutate condizioni sociali e l'accettazione delle comunità gay hanno contribuito in modo massiccio alla diffusione della cultura ursina che conta comunità in quasi tutti gli Stati in cui l'omosessualità è consentita e tollerata ma anche in paesi (come l'area mediorientale) dove l'omosessualità è proibita o repressa. Soltanto all'inizio degli anni '90 la cultura ursina arriva in Italia ad opera di alcuni pionieri che crearono un gruppo a Milano, Orsi italiani - Girth & Mirth, riprendendo l'esperienza dei vari gruppi Girth & Mirth già operanti nel mondo, laddove con il primo termine si intende letteralmente "tronco di albero" e, per estensione, girovita, robustezza, mentre con il secondo si intende dire allegria, benessere, voglia di vivere. Girth & Mirth quindi inteso come espressione del vivere il proprio fisico oversize con naturalezza e gioia.
Grazie all'aumento dei suoi simpatizzanti, il fenomeno degli orsi inizia quindi a farsi notare e a crearsi degli spazi di visibilità durante gli appuntamenti ufficiali del movimento LGBT, quali ad esempio le Pride Parade italiane, fin dalla prima storica del '94 a Roma, in cui per la prima volta apparve uno striscione degli orsi. Da Milano a Roma, la diffusione degli appuntamenti a tematica ursina fu breve, per passare quindi a tutto il resto del paese.
Attualmente le più strutturate comunità ursine italiane si trovano a Milano, Roma, Bologna e Palermo, ma praticamente in ogni città si svolgono feste e appuntamenti a tema. Da non sottovalutare il ruolo che internet ha avuto per la cultura ursina, dove oltre alle decine di siti nati in questi ultimi dieci anni, soprattutto un canale chat di IRC, #orsitaliani, a partire dalla fine del '96 ha contribuito a diffonderne le idee e a far conoscere fra di loro orsi e cacciatori.

La bandiera degli orsi

La bandiera scelta dalla comunità ursina è un simbolo internazionale, rappresenta l'impronta di un orso su uno sfondo a strisce. I colori delle strisce più in alto sono ispirati al colore della pelle di persone di diverse etnie: neri, mulatti, asiatici, caucasici etc. I colori delle strisce basse sono quelli del Pelo dell'orso, nero, grigio o bianco, a seconda dell'età. La bandiera ha un significato di apertura a tutte le etnie, a tutte le età e alla diversità nelle persone e nei gusti.

Terminologia
Negli anni la subcultura ursina ha sviluppato un gergo peculiare, alcuni dei termini più comuni sono:
  • Orso - Un uomo dalla corporatura robusta, dall'aspetto mascolino, spesso peloso o con barba/baffi, o ancora un uomo corpulento, sovrappeso.
  • Cacciatore - Chi, pur non essendo classificabile come orso, è attratto dagli orsi o da una delle varianti (di seguito), o più generalmente dall'opposto dello stereotipo gay comune.
  • Cucciolo o cub - Un orso giovane (o dall'aspetto giovanile), tipicamente, ma non sempre, meno corpulento di un orso.
  • Orsone - Un orso di grossa stazza. Nel linguaggio comune un "ciccione", termine che ha però legata un'inscindibile intonazione denigratoria, al contrario del termine orsone.
  • Papà orso o Daddybear - Un orso maturo, dall'aspetto rassicurante e dall'atteggiamento paterno.
  • Orso Koala o Koala bear - Un orso con capelli e peluria bionda.
  • Orso polare - Un orso maturo e brizzolato o bianco.
  • Orso lesbico - Un orso a cui piacciono altri orsi.
  • Muscle bear - Un orso muscoloso.
  • Lontra o otter - Un uomo molto peloso, in genere con barba o pizzetto, ma non sovrappeso.


Torino (Turin in piemontese) è un comune italiano di 878 735 abitanti, capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Piemonte. Cuore di un'area metropolitana che conta quasi 2 000 000 di abitanti su una superficie approssimativa di circa 2 300 km², la città di Torino è il quarto comune italiano per popolazione, il terzo complesso economico-produttivo del Paese e costituisce uno dei maggiori poli universitari, artistici, turistici, scientifici e culturali d'Italia. Nel suo territorio sono inoltre presenti aree ed edifici inclusi in due beni protetti dall'UNESCO: alcuni palazzi e zone facenti parte del circuito di residenze sabaude in Piemonte (patrimonio dell'umanità) e l'area delle colline del Po (riserva della biosfera).
Città dalla storia bimillenaria, fu fondata probabilmente nei pressi della posizione attuale, attorno al III secolo a.C., dai Taurini, quindi trasformata in colonia romana da Augusto col nome di Iulia Augusta Taurinorum nel I secolo a.C.. Dopo il dominio ostrogoto, fu capitale di un importante ducato longobardo, per poi passare, dopo essere divenuta capitale di marca carolingia, sotto la signoria nominale dei Savoia nell'XI secolo. Città dell'omonimo ducato, nel 1563 ne divenne capitale. Dal 1720 fu capitale del Regno di Sardegna (anche se solo de facto fino alla fusione perfetta del 1847, quando lo divenne anche formalmente),[9] stato che nel XIX secolo avrebbe portato all'unificazione italiana e che fece di Torino la prima capitale del Regno d'Italia (dal 1861 al 1865).È stata la patria, natia o adottiva, di alcuni fra i più grandi scrittori e letterati italiani del XIX e XX secolo, tra i quali Edmondo De Amicis, Emilio Salgari, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Norberto Bobbio, Cesare Pavese e Primo Levi.
Sede nel 2006 dei XX Giochi olimpici invernali, città natale di alcuni fra i maggiori simboli del Made in Italy nel mondo, come il Martini, il cioccolato gianduja e il caffè espresso, è il fulcro dell'industria automobilistica italiana, nonché importante centro dell'editoria, del sistema bancario e assicurativo, delle tecnologie dell'informazione, del cinema, dell'enogastronomia, del settore aerospaziale, del disegno industriale e dello sport.

Turismo
Già meta del Grand Tour, Torino è una delle prime città italiane ad aver avuto un'organizzazione turistica nella storia; ad esempio, per i trecento anni del miracolo del SS. Sacramento, il libraio Giovanni Gaspare Craveri pubblicava la Guida de' forestieri, il cui frontespizio può essere osservato nell'immagine a lato. La guida del Craveri suddivide la visita della città in quattro giornate e descrive, con dovizia di particolari, anche i dintorni. A quella del Craveri fecero seguito altre guide, sempre curate da torinesi orgogliosi della propria città, ad esempio nel 1781 Onorato Derossi pubblicò la sua Nuova guida per la città di Torino.
A partire dal 2006, anno dello svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali, l'attrattiva turistica della città è cresciuta in modo deciso e costante.
Nel 2017 la città di Torino si colloca stabilmente fra le prime 10 in Italia per arrivi e presenze turistici, rispettivamente 1.200.000 e 3.700.000. Se si comprende anche la prima cintura urbana gli arrivi sfiorano quota 1.900.000 e le presenze i 5.000.000.
Il riconoscimento sembra arrivare anche dalla presenza straniera e dall'interesse della stampa internazionale: per il 2016 il New York Times ha consigliato la città di Torino - l'unica in Italia - come una delle 52 destinazioni del mondo da visitare nell'anno, mentre Skyscanner le dedica l'apertura della rassegna tra le venti bellissime città d'arte in Italia e i blogger la includono tra le sedici città italiane da visitare. In totale, le presenze registrate in città durante l'anno solare sono state 4.800.000.

Torino possiede un sistema museale di livello internazionale, forte di oltre 50 musei presenti sul territorio cittadino e metropolitano, i quali hanno raggiunto nel 2017 la cifra complessiva di 5,3 milioni di visitatori. Vi sono quattro musei nazionali (Museo del cinema, Museo dell'automobile, Museo della montagna, Museo del Risorgimento) e numerosi altri musei di rilevanza nazionale ed internazionale come il Museo egizio, l'Armeria Reale, il Museo d'Arte Orientale, il Museo dell'Astronomia e Planetario, il J-Museum a cui si aggiungeva, fino al 2015, il Museo dello sport. Alcuni musei sono stati ampliati e rinnovati negli ultimi anni (ad esempio il Museo del Cinema, il Museo Egizio ed il Museo dell'Automobile) o sono in corso di rinnovamento: tra questi, il Museo di anatomia umana Luigi Rolando, il Museo di antropologia ed etnografia, ed il Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso, che verranno unificati in un unico Museo dell'Uomo, all'interno del "Palazzo degli Istituti Anatomici" di corso Massimo d'Azeglio.
Molto importanti sono le collezioni artistiche della città: vi si trovano infatti opere di Leonardo da Vinci, Antonello da Messina, Beato Angelico, Andrea Mantegna, ma anche di Van Eyck, Rembrandt, Van Dyck. Per l'arte figurativa è da citare la Galleria Sabauda (una delle più importanti pinacoteche d'Italia), che ospita dipinti per il periodo che va dal XII al XVIII secolo. Per l'arte moderna e contemporanea vi sono la Galleria civica d'arte moderna e contemporanea (il secondo museo di arte moderna in Italia, con 5.000 dipinti e 400 sculture), il Museo civico d'arte antica di Palazzo Madama, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo contenente esposizioni degli artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo e la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e la Fondazione Merz. Considerando che la vicina Rivoli ospita nell'omonimo castello il Museo d'Arte Contemporanea, Torino può essere considerata come il più importante polo museale italiano per l'arte contemporanea.
Le collezioni di arte antica, la cui raccolta fu iniziata dal duca Emanuele Filiberto di Savoia nella seconda metà del Cinquecento, sono conservate nel Museo di antichità, che raccoglie anche le principali testimonianze archeologiche piemontesi dal Paleolitico al Tardo Medioevo. Dal Museo di Antichità furono separate, negli anni quaranta del Novecento, le collezioni egizie che costituirono il Museo egizio, il più importante d'Europa (nonché il più antico al mondo), in quanto custode della seconda collezione di arte egizia del mondo per vastità e importanza dopo quella del Museo del Cairo.[45]
L'imponente scalinata di Palazzo Madama, progettata da Juvarra.
Inoltre, l'apertura del MAO - Museo d'Arte Orientale nel dicembre 2008 ha permesso di ospitare ricche collezioni provenienti dal Vicino Oriente, dall'India, dalla Cina e dal Giappone, oltre che dall'Asia centrale.
La Fondazione Accorsi è una ricca collezione privata, ora aperta al pubblico, di opere collezionistiche. Mostre temporanee di rilievo si tengono a Palazzo Bricherasio e a Palazzo Madama.
Importanti sono poi dal punto di vista storico il Museo nazionale del Risorgimento italiano, presso Palazzo Carignano, e il Museo nazionale della montagna, presso il Monte dei Cappuccini, sulla riva destra del Po. Testimonianze della storia di Torino sono a disposizione presso l'Istituto Storico della Resistenza, che gestisce inoltre il Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà.
Per quanto riguarda le scienze, è sicuramente da ricordare il Museo Regionale di Scienze Naturali, tra i maggiori in Italia dello specifico settore, e il Museo della Sindone, che illustra al visitatore le scoperte scientifiche sul telo sindonico.
Da ricordare il Museo dell'astronomia e Planetario di Torino, che sorge accanto dell'Osservatorio astronomico di Torino di Pino Torinese, cittadina collinare nei pressi immediati del capoluogo piemontese.
Da segnalare, infine, che tutti i musei sopra indicati, più numerosi altri all'interno della Regione Piemonte per un totale di circa 200 siti, sono gratuitamente e illimitatamente accessibili tramite l'Abbonamento Musei regionale, che fin dagli anni '90 è stato sviluppato per permettere la fruizione dei luoghi museali sul territorio previo acquisto annuale forfettario, e che nel 2017 ha raggiunto l'importante obiettivo delle oltre 136.000 tessere vendute e i circa 900.000 ingressi nei siti convenzionati
Il sito internazionale di viaggi eDreams ha designato Torino come una delle mete turistiche più importanti a livello mondiale per il 2017 e come prima tappa turistica europea, definendola inoltre la capitale culturale del Nord Italia.
, l'Armeria Reale Museo del CinemaMuseo Egizio


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